Raffinata carta geografica del Dominio Veneto basata sull’opera di Giovanni Antonio Magini dalla quale differisce per una attenzione maggiore per la realtà geo-politica: infatti a differenza del prototipo Maginiano qui si aggiungono i confini dei vari territori (“Trentino”, “Vicentino”, “Veronese” … ), si sottolinea il Mirandolano distinto da Modena e si nota l’aggiunta del toponimo del Forte di Fuentes a nord del lago di Como. Tratta dall’opera Atlas Novus, sive Descriptio Geographica Totius Orbis Terrarum… di Henricus Hondius pubblicato ad Amsterdam nel 1636. Una seconda edizione di questa carta differisce per l’inserimento, in basso a destra, di un cartiglio con la dedica a Guglielmo Borelio.
Jodocus Hondius il Vecchio (1563-1612)
Joost d’Hondt nacque a Wakken (Fiandre) nel 1563. Due anni dopo, la sua famiglia si stabilì a Gand, dove il giovane Joost mostrò un grande talento per il disegno e la calligrafia. Attraverso lo studio e la notevole applicazione, sviluppò un talento per l’arte incisoria.
Nel 1584 si trasferì a Londra dove cominciò l’attività di incisore, costruttore di strumenti scientifici e cartografo. Nel 1587 sposò Coletta van den Keere, sorella del noto incisore Pieter van den Keere (Petrus Kaerius); qualche anno prima sua sorella, Jacomina, aveva sposato Pieter van den Berghe (Petrus Montanus). Joost, che aveva latinizzato il suo nome in Jodocus Hondius, collaborò strettamente con i due cognati. Nel 1593 la situazione politica dei Paesi Bassi settentrionali era tale che Jodocus decise di stabilirsi ad Amsterdam, dove erano andati molti stampatori, editori e incisori di Anversa. In questo nuovo centro della cartografia, Jodocus Hondius aprì la sua attività “In de Wackere Hondt” (nel cane vigile), nome che alludeva al suo luogo di nascita e al suo nome. Qui incise molte mappe e pubblicò atlanti e molte altre opere, tra le quali il celebre “Mercator-Hondius”, la continuazione dell’Atlante di Gerard Mercator. Morì improvvisamente nel febbraio del 1612 e l’impresa editoriale di Jodocus Hondius fu continuata dalla vedova, poi dai due figli Jodocus Jr. e Henricus e dal genero J. Janssonius.
Jodocus Hondius II (1594-1629) & Henricus Hondius (1597-1651)
Dopo la morte del padre, la vedova con i suoi sette figli continuò a pubblicare gli atlanti sotto il nome di Jodocus Hondius fino al 1620. L’azienda fu rafforzata dall’aiuto di Joannes Janssonius (1588-1664), che nel 1612 sposò la ventiquattrenne Elisabeth Hondius. Dopo il 1619 l’atlante “Mercator-Hondius” fu pubblicato sotto il nome di Henricus Hondius. Uno degli eventi più drammatici nella storia della cartografia commerciale fu la vendita nel 1629, anno della sua prematura morte, delle lastre di Jodocus Hondius Jr. a Willem Jansz. Blaeu. (Almeno 34 lastre di Jodocus II passarono nelle mani del suo grande concorrente). La concorrenza con gli editori Blaeu risale al 1630 quando Willem Janszoon Blaeu sferrò il primo attacco con il suo Atlantis Appendix. Nel 1635 Blaeu completò il suo Theatrum orbis terrarum in due volumi con testi in francese, latino, olandese e tedesco, il che spinse Henricus Hondius ad accelerare l’ampliamento del suo Atlante del quale vide la costante crescita fino alla quarta parte del 1646. Dopo il 1648, il titolo dell’Atlante fu cambiato in Atlas Novus e fu portato avanti principalmente da Joannes Janssonius.