Raffinata carta geografica del territorio di Brescia e di Crema tratta dall’Atlas Novus di Henricus Hondius e Johannes Janssonius pubblicato ad Amsterdam nel 1636. A livello cartografico la mappa è basata sull’opera di Giovanni Antonio Magini con il consueto orientamento con il nord a destra. Presenta la graduazione della longitudine ma manca, curiosamente, indicazione della latitudine. In alto a destra elaborato cartiglio di gusto floreale con il titolo e in basso a destra la scala delle distanze espressa in miglia italiane e tedesche. Infine in basso a sinistra la firma dell’Hondius e indicazione del luogo di stampa.
Cfr. Nova – Fontanella “Il Territorio di Brescia nell’antica cartografia a stampa” scheda nr. 20
Johannes Janssonius, il cui vero nome era Jan o Josse Jansson, nacque nel 1588 ed era il figlio di Jan “il vecchio”, noto stampatore, editore e libraio con bottega ad Arnhem, capoluogo della Gheldria, dove gestiva una propria officina specializzata nella pubblicazione di testi storici e geografici. Il giovane Jan imparò l’arte nella bottega del padre e, nei primi anni del XVII secolo, una volta terminato l’apprendistato, conseguì il titolo di “boekdrukker”, con particolare competenza nel settore cartografico.
Nel 1612 sposò Elisabeth Hondius (figlia di Jodocus “il vecchio” e Colette van der Keere) e si trasferì ad Amsterdam, dove aprì una propria bottega specializzata nella pubblicazione di atlanti, mappe e globi, che registrò “Opt Water in De Pascaerte” e che ebbe come marca editoriale una sfera armillare trattenuta da una mano che esce dalle nubi, con il motto “Semper immota”.
A seguito della morte del suocero, avvenuta nello stesso 1612, Jan Jansson (meglio conosciuto nella forma latinizzata di Johannes Janssonius) aiutò la vedova a terminare la stampa dell’edizione del famoso “Atlas” conosciuto con il nome di Mercator-Hondius, dopo di che proseguì ad assisterla nel lavoro di bottega. La collaborazione con la suocera durò circa 17 anni, cioè fino al 1629, allorquando morirono sia Colette che il figlio Jodocus “il giovane”, così che lo Janssonius, insieme al cognato Henricus Hondius si ritrovarono a gestire insieme la storica azienda. La prima opera che vide la luce dalla loro società fu la stampa completamente revisionata del “Mercator-Hondius Atlas” che, dal 1639, divenne conosciuto come “Atlas Novus” e fu pubblicato per parecchi anni ed in varie lingue.
Henricus Hondius, il cui vero nome era Hendrik de Hondt, nacque ad Amsterdam nel 1587 e, dopo aver fatto pratica nella bottega di famiglia, acquisì il titolo di “pers-leraar”, (letteralmente “maestro di torchio”, vale a dire “torcoliere”), entrando di diritto tra gli specialisti dell’arte della stampa ed affiancando nella gestione dell’azienda il famoso padre Josse (Jodocus Hondius). Josse de Hondt, infatti, nacque nel 1563 a Wacken, piccolo villaggio presso Gand, nelle Fiandre e, ancora in età scolare, dimostrò tutto il suo talento nel disegno a mano libera, tanto che il padre decise di approfittare di questa sua propensione e, con la speranza di affinarne il talento, gli fece fare l’apprendistato artistico a Gand, presso una bottega che progettava e costruiva globi terrestri, strumenti di rilevazione geografica ed incideva materiale cartografico. Nel dinamico capoluogo della Fiandra orientale, sede all’epoca di numerose officine tipografiche, librerie, studi grafici e laboratori d’incisione, il giovane Josse apprese l’arte dell’intaglio, specializzandosi nella tecnica dell’incisione al bulino, ma destreggiandosi piuttosto bene anche con gli atri metodi: xilografia ed acquaforte. A 25 anni, quando cominciava ad essere apprezzato e conosciuto come abile professionista nel campo dell’incisione, dovette precipitosamente fuggire da Gand a causa delle persecuzioni religiose e delle forti agitazioni che, all’epoca, dilagavano in tutti i Paesi Bassi, e riparare in Inghilterra, dove rimase parecchio tempo prima di rientrare in patria.